Recensione – “Niceville. I confini del nulla” di Carsten Stroud

Bentornati! La recensione di oggi ci permetterà di riallacciare le fila di una saga iniziata qualche settimana fa: parleremo di Niceville. I confini del nulla di Carsten Stroud

Se vi siete persi la recensione del primo volume di Niceville, recuperatela pure qui. 

“Niceville. I confini del nulla”, secondo volume della saga di Carsten Stroud

Niceville. I confini del nulla di Carsten Stroud (TEA, 2020, disponibile anche in versione eBook) è il secondo capitolo di una saga piena di emozioni e brividi, che lascia il lettore con una curiosità ancora maggiore di scoprire come si concluderanno le avventure dei protagonisti. 

Personaggi: i protagonisti principali sono Kate Walker, avvocato di Niceville, e il marito poliziotto Nick Kavanaugh. Entrambi sono i tutori legali di Rainey, un inquietante ragazzino intorno al quale succedono cose strane e inspiegabili. 

Trama: dopo il lungo periodo di coma in cui ha vissuto, Rainey ora abita nella casa di Kate e Nick, suoi tutori legali da quando è rimasto orfano. Il bambino, però, si comporta in modo insolito e dice cose strane, perciò la gente è un po’ a disagio in sua presenza. Soprattutto Nick, che cerca di spiegare questi fatti alla moglie Kate, la quale si rifiuta di accettare l’evidenza. L’unico che lo comprende è Lemon Featherlight, indiano Mayaimi e persona particolarmente sensibile che riesce a vedere quello che gli altri non vedono. Mentre Nick è impegnato a difendere la città dai cattivi, Kate si dedica a gestire Rainey che sta esercitando una pessima influenza sul nipote Axel. 

Gli avvenimenti a Niceville sono davvero tanti e richiedono un grandissimo sforzo per tenere tutto sotto controllo: i buoni sono pochi e i cattivi sono troppi per una sola cittadina e Niceville, come abbiamo già avuto modo di scoprire, è un luogo dove il male ha radici profonde che si insinuano nella mente e trascinano a fondo. Un’entità in particolare, chiamata Il Nulla, è riuscita a prendere il controllo della mente di Rainey e ora lo sta usando come strumento per portare a termine i suoi misteriosi obiettivi.

Ritmo: scorre veloce e attira il lettore nella storia una pagina dopo l’altra, fino all’ultimo capitolo, con un effetto sorpresa che invoglia ad afferrare subito il terzo volume. 

Stile di scrittura: la narrazione di Carsten Stroud è appassionante. Il mondo reale e quello sovrannaturale camminano di pari passo, portando il lettore in un’altra dimensione. Consigliatissimo! 

Un libro in una frase: una tranquillità apparente è soltanto la quiete prima della tempesta, quella che si abbatterà sulla vita di un’intera città. 

Voi conoscete già la saga di Niceville? Qual è stato l’ultimo thriller o horror che avete letto? Fatecelo sapere nei commenti 😃 



23 pensieri riguardo “Recensione – “Niceville. I confini del nulla” di Carsten Stroud

  1. Dalla sua biografia su Wikipedia si scopre che è stato di mestiere, come infiltrato di non si sa cosa, immerso nei misteri del vivere quotidiano: un autore, quindi, che sa cosa dice… con la bravura del ben dire due volte premiato.

    Lo prenderò per le mie notti in veglia che il prossimo inverno annuncia lunghe 😁

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  2. “una tranquillità apparente è soltanto la quiete prima della tempesta.”
    o… dopo la tempesta… come la poesia di Giacono Leopardi…
    prima e dopo… due parole opposte che si attraggono a vicenda.. .

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      1. Diciamo che fa un po’ sorridere nel senso che riproduce un mondo che non esiste più. In compenso la scrittura di Hammett è da prendere ad esempio perché consente di immaginare l’aspetto delle persone, i luoghi e gli eventi come si guarda un film. Mai una descrizione è fuori posto. Sempre puntale al momento giusto. Di Hammett avevo letto il falcone maltese molti anni fa e altri romanzi sempre con Sam Spade.

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